Gli esseri umani potranno presto vivere fuori dalla Terra e in habitat spaziali della dimensione di uno stadio.
Questa Terra sembra diventare stretta, almeno così sembra. Alcuni intrepidi astronauti, infatti, presto partiranno per un lungo viaggio verso una nuova casa, magari nei pressi di Marte e, perché no, proprio sulla Luna. Per quanto questa possa sembrare fantascienza, è tutto vero: solamente tra un anno, gli esseri umani potrebbero vivere in un altro pianeta. Questo grazie a incredibili basi spaziali delle dimensioni di uno stadio.
Considerando gli stadi terrestri, l’immagine che ci balza subito alla mente è quella di fantascientifiche mini città coperte da una bolla di vetro. Sebbene sia ancora difficile immaginare questi luoghi, la cosa interessante che alcune varianti altrettanto più grandi potrebbero essere inviate dopo il lancio delle basi spaziali gonfiabili iniziali.
L’idea di creare habitat spaziali di vaste dimensioni, pronti per ospitare esseri umani sulla Luna e su Marte, potrebbe presto diventare una realtà tangibile grazie alla startup spaziale Max Space. Il loro funzionamento è abbastanza ‘semplice’: queste incredibili basi spaziali espandibili sono progettate per essere compatte durante il trasporto tramite razzi e poi espandersi una volta dispiegate nello spazio.
Entrando nel dettaglio, l’obiettivo di Max Space è quello di lanciare questi habitat nell’orbita terrestre utilizzando i razzi SpaceX, per poi farli gonfiare e assumere le loro dimensioni complete. Uno dei vantaggi maggiori è che questi rappresentano un’alternativa più economica rispetto ai tradizionali moduli spaziali, peraltro noti per la loro somiglianza a barattoli di latta e la loro limitata capacità abitativa.
Secondo Aaron Kemmer, co-fondatore di Max Space, il problema principale nello spazio attualmente è la mancanza di spazio abitabile. Per superare questa limitazione e aprire nuove prospettive per l’umanità nello spazio, è necessario rendere lo spazio utilizzabile in modo più economico e spazioso.
La startup prevede di lanciare un prototipo di habitat da 700 piedi cubi nel 2026, seguito da moduli di dimensioni sempre maggiori nei successivi anni. Questi habitat potrebbero galleggiare nella microgravità dell’orbita terrestre e essere dispiegati sulla superficie della Luna o di Marte.
Il sogno di Kemmer è quello di vedere una città sulla Luna durante la sua vita. Questi habitat spaziali potrebbero essere utilizzati da una vasta gamma di clienti, dalle aziende farmaceutiche alle stazioni spaziali commerciali e persino agli studi cinematografici interessati a girare film nello spazio.
Attualmente, ci sono solo tre moduli gonfiabili per habitat spaziali in orbita attorno alla Terra, ma Max Space spera di ampliare significativamente questa flotta con i suoi progetti ambiziosi. Il prototipo già costruito da Max è pronto per i test a terra. La startup, inoltre, sta lavorando attivamente alla produzione del veicolo di volo per i prossimi lanci. Questi progetti hanno come obiettivo un futuro in cui l’umanità potrebbe estendere la sua presenza nello spazio; il che sarebbe davvero interessante.
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