Il Governo italiano verso l’addio alla tassa d’imbarco? Ecco quanto sarebbe possibile risparmiare su ogni volo.
Per poter viaggiare in aereo, è necessario far fronte a costi dei biglietti che possono variare in base a diversi fattori. A partire dal tipo di compagnia scelta e dal servizio che offre. Per poi passare alla tratta, alla sua lunghezza in chilometri (o miglia) e alla durata. Ma non solo, perché ci sono anche alcuni elementi fissi e che variano da Stato a Stato.
Ossia i tributi locali, le tasse aeroportuali, gli importi extra per la sicurezza in volo e il costo del carburante. Presto però le cose potrebbero cambiare, almeno in Italia. Stando a quanto emerso, infatti, il Governo starebbe valutando la direzione dell’addio alla tassa d’imbarco. Una riduzione importante che potrebbe portare a risparmi seri sul costo del biglietto aereo. Ecco che cosa sappiamo a livello di numeri, potrebbe essere una svolta importante.
Addio alla tassa d’imbarco in aereo: quanto si risparmierà
Dopo anni di discussioni, finalmente sarà addio alla tassa d’imbarco in aereo? Si tratta di un tributo che viene applicato ai biglietti aerei per tutti i voli in partenza dall’Italia. Secondo un recente studio dell’esperto di trasporti Andrea Guiricin, questa decisione avrebbe un impatto estremamente positivo su quello che è il traporto aereo.
E i numeri parlano chiaro. Le previsioni parlano di nove milioni di passeggeri in più entro il 2030, la creazione di 65mila posti di lavoro extra e una crescita del Prodotto Interno Lordo pari al 4,2%. Il che porterebbe ad un incremento nelle casse dello Stato di oltre un miliardo di euro. Ad oggi, questa fastidiosa tassa prevede un pagamento pari in alcuni casi a 9 euro per passeggero. Mentre lo standard è di 6,5 euro per la maggior parte degli aeroporti situati in Italia.
La battaglia per l’abolizione è partita diverso tempo fa, e ha avuto come principali vettori del cambiamento le compagnie low cost. Tra cui segnaliamo Ryanair, EasyJet e Wizz Air in prima linea. In quanto hanno visto come negli ultimi anni l’incremento del prelievo ha inevitabilmente pesato sul prezzo del biglietto aereo. Inizialmente si trattava di un’imposta addizionale che era pari ad un euro per passeggero. Ma la situazione è andata via via degenerando, fino ad arrivare ai 9 euro richiesti dall’aeroporto di Venezia e gli 8,50 euro dell’aeroporto di Napoli.